Intervento di contrasto dell'infezione tubercolare nei senzatetto della città di Verona
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Medici per la Pace, grazie al sostegno di Fondazione Cariverona, realizza screening tubercolari a favore di persone senza dimora e li segue in eventuali iter di cura. Favorisce, inoltre, la formazione igienico-sanitaria dei beneficiari e li accompagna nella regolarizzazione della documentazione sanitaria.
La tubercolosi è una malattia in forte diminuzione nella popolazione generale, ma con elevata prevalenza tra le persone senza dimora, a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici, del difficile accesso ai servizi socio-sanitari, della promiscuità e delle scarse condizioni igieniche, che rendono queste persone maggiormente esposte alla malattia e con un possibile contagio.
Per questo, il progetto realizza degli interventi di diagnosi precoce della TBC nei luoghi di aggregazione delle persone senza dimora (come mense, dormitori, ecc.) identificando eventuali forme aperte della malattia e diminuendo i rischi di contagio, garantendo il trattamento dei soggetti risultati positivi.
Visto l’inedito contesto di intervento, Medici per la Pace, di concerto con gli attori coinvolti (Azienda ULSS 9 Scaligera, strutture di accoglienza, Comune di Verona) ha reputato prioritario garantire ai beneficiari del progetto la copertura vaccinale contro il Covid-19: a partire dal mese di luglio 2021, sono state somministrate 689 dosi di vaccino antiCovid-19.
Le attivitÃ
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Lo strumento diagnostico prescelto è la radiografia toracica, praticata direttamente nei luoghi di aggregazione degli homeless. Il referto viene consegnato nei seguenti 10/15 giorni direttamente all’interessato. Qualora il risultato fosse positivo o dubbio, la persona viene accompagnata presso strutture sanitarie pubbliche specializzate nella diagnosi e nel trattamento delle malattie trasmissibili.
Oltre alla diagnosi e all’accompagnamento alle cure necessarie, il progetto si occupa anche della formazione igienico-sanitaria delle persone più a rischio e accompagna chi non è in regola con la documentazione sanitaria durante le procedure per l’accesso ai servizi offerti dal SSN.
Il progetto, inoltre, ha mappato i centri di aggregazione delle persone senza fissa dimora presenti sul territorio, i servizi dedicati a questa categoria di persone da parte di diversi enti e ha raccolto ed analizzato i dati epidemiologici.