ECUADOR – Rafforzamento della sicurezza alimentare delle donne contadine indigene dell’Amazzonia ecuadoriana
15 Luglio 2022
Dati del Progetto
Rafforzamento della sicurezza alimentare delle donne contadine indigene dell'Amazzonia ecuadoriana
Il progetto, realizzato in collaborazione con il partner locale Fundación Atasim, ONGD (Organización No Gubernamental para el Desarrollo, Organizzazione Non Governativa per lo Sviluppo), è volto a rafforzare la sicurezza alimentare delle famiglie indigene dell’Amazzonia ecuadoriana, sviluppando l’agricoltura famigliare sostenibile, potenziando la catena del valore agricola e valorizzando il ruolo femminile nel mercato locale.
L’iniziativa si concentra in particolare sul ruolo della donna come attore fondamentale dello sviluppo socio-economico nelle comunità , favorendo l’imprenditoria locale in chiave agro-ecologica e preservando al contempo l’insieme di conoscenze, usi e valori della cultura indigena. Alla componente di sviluppo agricolo si affianca un percorso di sensibilizzazione e educazione alla sana alimentazione curato dai volontari di Medici per la Pace e rivolto alle donne in gravidanza e ai bambini delle comunità .
L’area di intervento riguarda le comunità indigene dell’Amazzonia ecuadoriana, localizzate nella provincia di Morona – Santiago (regione amazzonica nella parte est del Paese) – municipio di Morona e presso le tre comunità indigene di Zuñac, San Isidro e 9 de Octubre.
In queste aree, circa il 70% della popolazione vive sotto la soglia di povertà , e nella provincia di riferimento le occupazioni principali riguardano il settore dell’agricoltura e le attività ad essa correlate: in questo ambito, trovano impiego il 36,6% degli uomini e il 39,3% delle donne.
In tutta l’area, le condizioni economiche sono particolarmente difficili: si stima che la maggior parte delle famiglie sopravviva con meno di 200 dollari al mese; nella provincia di Morona, il 54,8% delle famiglie indigene vive in condizioni di povertà estrema (meno di 47 dollari mensili per ogni membro del nucleo famigliare).
Nel 2020, questa situazione è stata aggravata dagli effetti della pandemia di Covid-19, che hanno aumentato la vulnerabilità economica ed alimentare delle famiglie, evidenziando come un intervento straordinario fosse necessario ad aumentare la resilienza delle popolazioni indigene dell’area.
Le donne indigene vivono in una condizione di tripla discriminazione legata al genere, alla povertà ed all’appartenenza etnica. Le beneficiarie dirette dell’intervento,vengono selezionate all’interno delle famiglie in condizioni di vulnerabilità , seguendo un criterio generale di livello di coinvolgimento nella vita comunitaria e di interesse a partecipare ad iniziative concrete.
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Le attivitĂ
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Gli obiettivi specifici dell’intervento sono volti a:
– Migliorare la formazione e le opportunitĂ di avvio di iniziative
imprenditoriali agroalimentari femminili.
– Incrementare l’accesso delle donne indigene al mercato e alla
commercializzazione.
– Rafforzare il ruolo femminile negli ambiti decisionali, contrastando la
discriminazione di genere.
– Garantire un’alimentazione sicura e di qualitĂ per le famiglie indigene delle
comunitĂ target.Per il raggiungimento degli obiettivi, la strategia adottata si basa su un
approccio integrato multilivello, che consente di perseguire il raggiungimento
dell’autosufficienza alimentare, agendo contemporaneamente su:- Trasmissione di buone pratiche in tema di nutrizione e alimentazione sana ed
equilibrata.
– Conoscenza e differenziazione degli apporti nutritivi nella dieta delle
comunitĂ beneficiarie.
– Formazione tecnica sulla produzione alimentare per l’autoconsumo e per la commercializzazione.
– Generazione di fonti di reddito alternative per le famiglie.
– Miglioramento del mercato attraverso la riqualificazione della catena del
valore agroalimentare.