Nel momento del bisogno, Medici per la Pace e Dalit sono presenti!
In molti paesi in via di sviluppo, le misure per ridurre il rischio di contrarre il Covid-19, come il distanziamento sociale, il rimanere a casa e il lavarsi spesso le mani, sono estremamente difficili da attuare.
In Bangladesh, per esempio, nel campo rifugiati Rohingya di Cox Bazar, il più grande e il più affollato del mondo (con una densità di 40.000 persone per km quadrato) i profughi vivono ammassati in costruzioni di fortuna, poste l’una vicino all’altra. Pochi giorni fa nell’area sono stati diagnosticati i primi casi di Coronavirus. Se dovesse scoppiare qui l’epidemia, sarebbe un’emergenza nell’emergenza.
Per questo l’associazione Medici per la Pace, insieme al partner locale Dalit, è attiva nei campi profughi Rohingya, grazie ad un finanziamento della Tavola Valdese, e continua a portare assistenza sanitaria là dove le condizioni sono più critiche.
Oggi più che mai la solidarietà non ha confini, insieme ne usciremo più forti di prima!